Selezioni nazionali Optimist 2022 di Paolo Mariotti

Mikel, Filippo, Gabriele, Alessandro e Margherita ed il coach Paolo Mariotti hanno “scorrazzato” a sud portando a Marina di Ragusa e Gaeta la flotta optimist della Lega Navale Italiana di Ostia tra aprile e maggio ed ecco il bel resoconto non solo tecnico proprio di Paolo.

Come ogni anno si sono svolte le 2 selezioni nazionali optimist per l’accesso al campionato del mondo ed europeo, rispettivamente aperto ai primi 5 e ai 4 maschi più 3 femmine. Questo evento è una delle competizioni più difficili che si possano affrontare nel mondo optimist in Italia e non solo, visto che si parla della nazione più forte al Mondo da diverso tempo.
Ogni atleta arriva al massimo della sua preparazione e con i materiali migliori. Prima di essere tra i primi 140 juniores in Italia, ognuno ha dovuto passare uno step non banale delle selezioni interzonali e in alcuni casi zonali. Quest’ultime nel nostro caso sono state molto penalizzanti perché, saltata l’interzonale ci siamo trovati a fare delle selezioni zonali, cosa che tra una regata annullata dopo l’altra, ha portato gli atleti della IV zona ad essere quasi un mese senza praticamente ore di acqua e a vedere di tanto diminuiti i posti disponibili per qualificarsi, passando da circa 20 a 13. Alla fine la selezione zonale è stata con vento tra 15 e 20 nodi su tre prove secche e ciò ha inevitabilmente penalizzato tutti, ma in particolare quelli che avevano, seppur tanta qualità, una fisicità ancora non competitiva in quel vento. Quindi una bella selezione di pesi medi massimi, tranne uno…
Dopo questo iter si è arrivati a Ragusa, dove il primo giorno di vento e onda aveva fatto vedere che i nostri ragazzi in quella condizione, potessero dire tranquillamente la loro nella fascia più alta della classifica. Da lì per due giorni a Ragusa e nei successivi 4 di Gaeta, invece si è avuta una incredibile ripetitività di giornate simili, caratterizzate da un vento termico debole e corrente significativa sul campo. Ciò inevitabilmente ha fatto emergere quei pesi leggeri, delle altre zone e messo alla prova quelli più pesanti (basta andare a vedere la media peso dei qualificati per rendersene conto), alla fine è fisica e scienza anche la vela, al di là del talento. Alla fine di tutto questo percorso di 3 prove a Civitavecchia, 9 prove a Ragusa e 9 prove a Gaeta troviamo:
• Gabriele Viti 10 assoluto e qualificato al campionato europeo al Sonderborg Yacht Club in Danimarca dal 30 luglio al 6 agosto. La sua è stata una regata, dove a un certo punto ha saputo fare un grande cambio di marcia e dove ha saputo cogliere quagli aspetti tecnici necessari a essere vincenti nelle condizioni, che si andavano a ripetere giorno per giorno. Impressionante quando partiva il ritmo che era in grado di tenere, per mia esperienza quel ritmo è solo di chi ha il potenziale per stare ancora più su. C’è solo da fargli i complimenti e tifare per il suo campionato internazionale, senza stare là a mettere pressione, lui saprà come viverlo al meglio;
• Alessandro Ricci 18 assoluto, arrivava alle selezioni con una serie di regate molto positiva nelle ultime due stagioni, aveva iniziato con il piede giusto, nonostante la brutta sorpresa di non aver più trovato il salvagente la mattina del primo giorno, cosa che poi è costata anche 20 punti, perché nella sostituzione C’è sfuggito di ricontrollare il fischietto. Quando è calato il vento ha faticato a riconoscere la giusta modalità tecnica per la condizione, ma nelle regate di Gaeta si è rivisto il suo talento indiscutibile, cosa che deve dare, al di là dell’amaro per l’esito, forza e fiducia per il prossimo futuro;
• Filippo Bassano 20 assoluto, è stato impressionante a Ragusa e il primo giorno di Gaeta, mantenendosi sempre in zona qualifica, anche con una certa agilità, poi gli ultimi due giorni si è spenta la luce. Non è mai in discussione la sua piena dedizione e la sua capacità di giocare sulla barca, facendola andare anche oltre il limite fisico possibile. Ma lo sport deve anche insegnare ad avere lucidità e nervi saldi, senza però dare per scontato che questo ci sia (tanti top l’ultimo giorno si sono sciolti come neve al sole). Anche qui c’è tanto amaro, ma nello sport si inciampa e ci si rialza e se si è in grado di fare questo, di capire dove bisogna andare a migliorarsi, allora anche un esito spiacevole può tramutarsi nella premessa di grandi cose nel futuro. Imparare a mantenere una posizione non è facile come inseguirla.
• Margherita Busato 76 assoluta e 6 in silver, era alla sua prima esperienza a una selezione nazionale, anche qui le condizioni non erano ideali per la sua fisicità, ma è impressionante come ogni giorno abbia provato ad affrontare prova per prova nel tentativo di capire sempre più cose e ricercare la lettura strategica corretta. La qualità degli atleti non si legge solo nella classifica, ma anche nel percorso di crescita e Margherita sembra proprio proiettarsi sulla strada giusta. Continua così.
• Mikel Amendola, dopo la prima selezione di Ragusa ha riflettuto e preso la personale scelta di passare a un’altra classe, negli ultimi mesi è cresciuto tantissimo (superando anche l’allenatore). Anche qui se uno vedesse la sua capacità di costruire schemi strategici, sarebbe già a fare la classe olimpica per capacità di ragionamento. Gli auguriamo di far esplodere questo suo dono in una barca più adatta alla sua attuale fisicità e di incontrarlo ancora per mare, perché è un atleta che può dare qualcosa agli altri per intuizioni.
Cosa mi porto dietro da queste selezioni, sicuramente una immensa gioia per Gabriele, era l’unico dei grandi rimasto fuori del gruppo nazionale, ha passato momenti difficili, ma poi come per magia lo sport regala una nuova consapevolezza, questo non deve tradire e non deve alzare l’asticella, ma sono gli atleti che devono regolare questo livello, intorno si cerca di aiutarli a farlo nel modo giusto. Dall’altra parte un rammarico grande per dei ragazzi che io so essere pronti per stare là, ma questo essere pronti poi può a volte non emergere e quando è così bisogna essere bravi a capirne le ragioni dietro, ciò aiuta a superare gli ostacoli e a diventare più solidi. L’aspirazione di avere un gruppo di ragazzi bravi, ma anche umili e che capiscano che anche nel talento, serve sempre del lavoro a migliorare i punti di forza e affinare quelli che non lo sono, il nostro è uno sport di precisione e estro allo stesso tempo come pochi, chi fa la sintesi migliore di queste cose si diverte.
Di seguito il commento a caldo della regata:
“Sono come sempre sfinito, sono contento per Gabriele che stacca il pass per l’Europeo, veramente complimenti a lui.
Sono fiero di avere 3 atleti nei primi 20 nel paese più forte al Mondo, ma soffro per ognuno che qui non c’è e per ognuno che qui non ha raggiunto il suo sogno o meglio forse quello che meritava per qualità e lavoro fatto. Ma lo sport insegna sempre e se qualcosa è mancato ci sarà ancora da affinare cose. Non ho dormito perché ogni momento mi chiedo dove poter fare qualcosa per aiutare ognuno di loro. Il mio sogno è vedere questi ragazzi che realizzano i loro, a volte non è oggi, ma so che può essere presto. Per essere prima che presto serve avere umiltà, ascoltare, curiosità, pazienza, grinta…..tantissime cose. Mio compito è far capire questo, ma onestamente a volte mi sento non all’altezza di raggiungere questi traguardi, condizione necessaria a raggiungere qualsiasi obiettivo. Però ogni giorno so di aver provato a fare il mio massimo”.

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